Ex asso dell’aviazione, spia internazionale, Vendicatrice, Difensore ed avventuriera spaziale, dopo essere stata esposta ad un macchinario alieno che le ha donato una forza sovrumana, il potere di volare e quello di emettere od assorbire energia,Carol Danvers è...

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#5 – Nasci o muori

di Fabio Furlanetto

 

Nave dei Predoni Stellari

Carol Danvers non è mai stata così terrorizzata. Ha già temuto per la propria sopravvivenza in passato, ma ora è diverso: c’è in gioco la vita delle sue gemelle, che rischiano di morire prima ancora di nascere. Un’entità misteriosa autoproclamatasi “l’Ultimo Cavaliere” ha preso possesso del corpo di Raza, lo spadaccino dei Predoni Stellari, e ne ha ricoperto il corpo con una strana armatura più nera della notte. Carol non si sente per nulla nelle condizioni di affrontarlo, considerato che le doglie sono già iniziate e che dovrebbe partorire da un momento all’altro, ma la scelta non sta a lei.

L’Ultimo Cavaliere la attacca con un fendente; Carol si alza in volo per evitarlo, ma la spada d’ombra è abbastanza affilata da tagliare a metà il lettino dell’infermeria.

-Stammi lontano! – lo avverte Carol, rilasciando una scarica di energia con una mano mentre con l’altra si tiene il ventre. Il suo attacco è completamente inefficace: l’Ultimo Cavaliere deflette il colpo con la spada, muovendosi a velocità sovrumana.

-Non intrometterti, donna, la mia crociata non è diretta contro di te.

-Hai un modo strano per dimostrarlo! – controbatte Carol, guardandosi attorno per trovare qualcosa che possa impensierire l’avversario. Sfortunatamente poche cose all’interno di un’infermeria sono pensate per causare danni fisici ad una persona corazzata, e l’unica cosa che Carol riesce a fare è lanciargli contro un vassoio carico di strumenti medici.

Naturalmente, l’armatura non si graffia neanche.

-Il mio scopo è mettere fine alla stirpe maledetta. Non è necessario che tu muoia: lascia che estirpi il male che cresce dentro di te, e ti lascerò vivere – spiega l’Ultimo Cavaliere, avvicinandosi per cercare di sviscerare Carol. E ci riuscirebbe anche, se lei non fosse abbastanza veloce da schivare il suo colpo... per accasciarsi subito al suolo, respirando affannosamente.

-Ti ho detto... di starmi... lontano – Carol minaccia, ma c’è un limite a quanto può fare il suo corpo nelle sue condizioni.

-Osserva il tuo futuro morire, Cavaliere Nero – vaneggia l’Ultimo Cavaliere, impugnando la spada con entrambe le mani e preparandosi a trafiggere Carol. Viene fermato dalla porta dell’infermeria, abbattuta da una spallata dell’alieno Ch’od, che non pensa affatto a fermarsi: colpisce l’Ultimo Cavaliere con un gancio destro così forte da fargli abbattere il muro, scagliandolo nella stanza più vicina.

Abigail Brand ed Hepzibah si precipitano verso Carol, che non sembra aver riportato ferite ma che respira sempre più velocemente ed affannosamente.

-Danvers, che cosa è successo?

-Qualcosa... ha posseduto Raza... dov’è Sikorsky?

-Credo che tu ci sia atterrata sopra – risponde Hepzibah, afferrando l’alieno insettoide attualmente bloccato tra la schiena di Carol ed il muro. Una delle sue ali è piegata.

-E’ ancora vivo? – chiede la Brand, che non ha molta esperienza con la sua razza.

-Oh sì, il suo carapace è più resistente dell’acciaio. Ma ci vorrà un po’ prima che si riprenda.

-Allora abbiamo... un problema... – continua Carol.

-Non preoccuparti, Danvers. Abbiamo a malapena superato l’orbita lunare, possiamo fare tornare verso la Terra e portarti in un ospedale in poche ore – la rassicura Abigail Brand, o almeno ci prova.

Carol l’afferra per la divisa S.W.O.R.D. e la tira verso di sé, per chiedere con rabbia:

-Ti sembra... che abbia... delle ore!?!?

-Tranquilla, Carol, ho esperienza in certe cose. Una volta ho aiutato una Skrull a partorire: se il tuo uovo è abbastanza resistente, con un po’ di fortuna questa volta non ci saranno incidenti – spiega Hepzibah con un sorriso che vorrebbe essere rassicurante. Carol si rivolge alla Brand ordinando:

-Non la lascerai avvicinarsi a me, hai capito bene!?

Carol fatica a riprendere fiato dopo una sola frase; considerata la sua espressione facciale, è decisamente al limite delle forze. Abigail Brand cerca di calmarla:

-Va bene Danvers, non farti prendere dal panico. Vero, nessuna di noi ha esperienza medica, ma siamo eroine spaziali! Quanto sarà difficile far nascere un bambino?

-Gemelli... posizione sbagliata... non...

-Oh no. No no no Danvers, non dirmi...

-Cesareo – annuisce Carol, a denti stretti.

 

Queens, New York City

Sono ormai passati diversi minuti da quando il Cavaliere Nero ha provato a contattare sua moglie tramite la communicard dei Vendicatori, ed ogni tentativo ha ottenuto lo stesso risultato.

-Niente. L’astronave dev’essere già fuori portata, oppure...

-Oppure mam... Capitan Marvel è già stata attaccata dall’Ultimo Cavaliere. Dobbiamo fare qualcosa per fermarlo – decide la donna che si è presentata come un’agente dell’F.B.S.A. ma che ora indossa un costume nero che ne oscura i capelli castani sotto l’ombra di un cappuccio.

-Lavoreremmo meglio assieme se tu mi dicessi tutto quello che sai su questo “Ultimo Cavaliere”.

-Non ne conosco la vera origine, ma sostiene di provenire da migliaia di anni dal futuro; l’ho combattuto in più occasioni, sia nel mio tempo che in altri. E’ un essere mistico con un solo scopo: distruggere il Cavaliere Nero e mettere fine alla sua stirpe.

-Quindi non vuole uccidere Carol. Quel mostro vuole uccidere nostro figlio prima che nasca!

-Vorrei averlo capito prima, ma credevo fossi tu il bersaglio. Può possedere le persone, creare lame che possono tagliare qualunque cosa, e non può essere ucciso. Il suo unico punto debole è la Lama d’Ebano: se lo colpisce, viene spedito ancora più indietro nel tempo.

-Quindi tutto quello che devo fare è trovarlo. Ma Carol è in una missione top secret, anche se informassi lo S.W.O.R.D. non mi direbbero niente – realizza il Cavaliere Nero, fissando la spada nella propria mano e provando un irritante senso di impotenza.

-Posso portarti dall’Ultimo Cavaliere, ma devo metterti in guardia. Ha affrontato centinaia di Cavalieri Neri e molti di loro sono morti per colpa sua. Non dovrai esitare.

-C’è in ballo la vita di mia moglie e di mio figlio. Puoi stare certa che non esiterò... uhm... sai, sarà più comodo coordinarsi in battaglia con un nome da usare.

-Puoi chiamarmi Dama Nera – risponde la donna, pronunciando il proprio titolo con orgoglio... e poi alzando gli occhi al cielo quando il Cavaliere Nero resta letteralmente a bocca aperta.

-Okay, ci sei arrivato. Ma non fare una scenata, va bene?

-Sei mia figlia!?

-Lo dici come se fosse una sorpresa. Quanti super-eroi conosci che hanno incontrato i propri figli provenienti dal futuro?

-Lo so, ma non pensavo sarebbe capitato a me! Ci sono tante cose che vorrei chiederti...

-Non adesso, papà, dobbiamo andare a salvare me stessa e mia sorella – taglia corto la Dama Nera, stringendo la Lama d’Ebano assieme al padre.

-Hai una sorella!? – sono le ultime parole prima che entrambi svaniscano in un batter d’occhio.

 

Nave dei Predoni Stellari

Doveva essere un lavoro semplice, pensa Corsaro. Raggiungere la Terra, portare a bordo il corpo pietrificato di Thanos di Titano, scaraventarlo in un buco nero, ed intascare la lauta ricompensa dello S.W.O.R.D. per i servizi resi. Invece si trova ad essere un prigioniero della propria nave, il suo equipaggio non risponde alle sue chiamate, ed il suo controllo è limitato ai sistemi non essenziali.

Ha sentito il frastuono di uno scontro provenire dall’infermeria, ed ha appena raggiunto la stanza dove si trovano i primi due feriti del giorno: Genis-Vell e la misteriosa bionda terrestre che si è infiltrata a bordo della sua nave. Non c’è quindi da meravigliarsi se, all’improvvisa apparizione di altri due intrusi che si teleportano a bordo, il primo istinto di Corsaro sia di sparargli con la propria pistola laser.

-Attenta! – avverte il Cavaliere Nero, ma non ce n’è bisogno: il colpo rimbalza su uno scudo di energia rossa creato all’ultimo istante dalla Dama Nera.

-Non è il momento, zio Chris! Dov’è Capitan Marvel? – chiede la donna, che Corsaro non riconosce. Si ricorda benissimo del Cavaliere Nero, naturalmente.

-Non lo so, ma questa bastarda clandestina farà meglio a parlare – prosegue Corsaro, avvicinandosi alla bionda priva di sensi solo per fermarsi quando trova la Lama d’Ebano sul proprio percorso.

-Modera i toni, Corsaro, stai parlando di mia figlia.

-Tua... Sai una cosa? Non riesco più a sorprendermi di niente – alza le spalle il pirata spaziale.

-Svegliati, dormigliona, guarda che casino hai combinato – la redarguisce la Dama Nera, generando una leggera scarica energetica che è sufficiente a far riprendere i sensi alla donna.

-Non che non apprezzi la riunione di famiglia, ma qualcuno può dirmi cosa sta succedendo alla mia nave? – chiede Corsaro con una punta di esasperazione.

-Succede che un’entità magica del futuro vuole ucciderci prima che nasciamo e questa testa vuota non è capace di portare a termine una semplice missione in incognito – la schernisce la Dama Nera.

-Vogliamo parlare di missioni semplici, miss “non possiamo interagire con il passato”? Non sono mica io quella che ha portato papà nello spazio! – risponde per le rime la bionda.

-Quel che è fatto è fatto. Almeno non hai fatto danni, pensavo avresti fatto a cazzotti con mamma.

-Hmm... a proposito di quello...

-Oddio, non dirmi che sei stata così stupida da colpire mamma mentre è incinta di noi due!!!

-E’ stata lei a colpirmi per prima! E poi se avessi fatto del male alla me stessa del passato sarei solo tornata nel presente, no?

-Non è così che funziona il viaggio nel tempo!!!

-RAGAZZE!!! – le riporta all’ordine il Cavaliere Nero, alzando la voce.

-Scusa papà – rispondono entrambe all’unisono, volgendo lo sguardo altrove in imbarazzo.

La strana riunione di famiglia deve aspettare, però. Ch’od atterra nell’infermeria dopo aver sfondato un muro, e non sembra nelle condizioni di continuare la battaglia. L’Ultimo Cavaliere, invece, sembra non essersi sforzato più di tanto per metterlo KO.

-Dobbiamo tenerlo lontano da Carol. Tu e Corsaro mettetevi al sicuro, all’Ultimo Cavaliere penseremo io e tua sorella – dice il Cavaliere Nero, preparandosi alla battaglia.

-Ma neanche per idea! Hey Terminator da quattro soldi, ti credi un duro perché hai combattuto una donna incinta? – chiede la donna, il cui corpo si illumina di luce. I suoi abiti civili sono istantaneamente sostituiti da un costume rosso e blu che lascia scoperte le gambe.

-Vediamo come te la cavi contro Miss Marvel!!!

La bionda vola verso l’Ultimo Cavaliere, schivando con facilità la sua spada d’ombra ed afferrandolo alle spalle, bloccandolo in una morsa da cui non riesce a liberarsi.

-Rilasciami, immonda progenie della Lama d’Ebano!

-Non sei così tosto quando hai a che fare con qualcuno più forte di te, vero? Esci dal corpo di Raza!

-Non sei nella posizione di darmi ordini!

-Ma io sì – interviene il Cavaliere Nero, avvicinandosi con la Lama d’Ebano sguainata. L’elmo nero dell’Ultimo Cavaliere ne ricopre completamente il volto, ma il suo linguaggio corporeo è sufficiente a capire che ne ha paura.

-Questa è l’unica arma che può ferirti, ed è nelle mie mani. Quindi sì, posso darti ordini eccome.

-Intendi colpirmi? Uccideresti il corpo che possiedo, e versando il suo sangue scateneresti la maledizione della tua spada. Sei disposto a questo sacrificio?

-Per salvare la vita di mia moglie e delle mie figlie, sì, lo sarei. Ma tu non hai intenzione di darmene la possibilità, vero? Conosco i fanatici come te: stai solo prendendo tempo perché stai cercando un modo per fuggire.

-Metterò fine alla tua dinastia a qualunque costo. Non importa chi dovrò possedere.

-Ah sì? E chi sarebbe? Non puoi possedere gli eredi della Lama d’Ebano, e chiunque altro a bordo di questa nave è meno forte di me – si vanta Miss Marvel.

-Al suo interno, forse – risponde l’Ultimo Cavaliere, prima che la sua armatura evapori per riportare alla luce un Raza estremamente confuso.

-Dov’è andato? State tutti all’erta! – avverte il Cavaliere Nero, pronto alla battaglia. Corsaro impugna la propria pistola laser e la Dama Nera forma una spada di energia nelle proprie mani, ma non si manifesta nessuna minaccia.

Ch’od è ancora privo di sensi, mentre Genis-Vell inizia solo ora a riprendersi... ed il suo volto è ricoperto da un campo stellato, quando la Coscienza Cosmica si attiva.

-Siamo tutti in pericolo! Reggetevi forte!

L’astronave effettua una brusca virata, talmente brusca da non dar modo agli smorzatori inerziali di rendere la manovra indolore: tutti vengono brutalmente spinti di lato, come se qualcosa avesse colpito la nave. Dopo aver subito un brutto colpo il Cavaliere Nero aiuta Corsaro a rialzarsi, chiedendo:

-Chi sta pilotando la nave!?

-Nessuno, stavamo procedendo con il pilota automatico; non è programmato per manovre complesse, quindi o qualcuno ha preso i comandi oppure...

-L’Ultimo Cavaliere sta possedendo la nave – rivela Genis.

-Cosa!? Non mi avevi detto che poteva farlo! – protesta il Cavaliere Nero.

-Non l’ho mai combattuto nello spazio prima – alza le spalle la Dama Nera.

-Perché prendere il controllo della nave? Credevo volesse ucciderci – si domanda Miss Marvel.

-Lo vuole ancora. Siamo in rotta di collisione con la Luna – rivela Genis.

 

Inutile dire che la situazione non è tra le migliori per Carol Danvers. Le doglie sono iniziate, il suo medico non è in condizioni di operare, ed ora qualcuno sta pilotando la nave come un ubriaco.

L’unica cosa positiva è vedere il Cavaliere Nero entrare nella stanza; al momento non le interessa come sia salito a bordo, o chi siano le due donne che lo seguono, o perché una di loro indossi il suo primo costume da Miss Marvel: tutto quello a cui pensa è di poter vedere suo marito.

-Andrà tutto bene, Carol. Sei in ottime mani.

-L’Ultimo... Cavaliere?

-Non preoccuparti, non può più farti del male, non finché resto qui con te.

-La nave si schianterà sulla Luna entro cinque minuti. Come la fermiamo? – chiede la Dama Nera.

-Hey! Eravamo d’accordo di non dirle niente! – protesta Miss Marvel.

-E’ Capitan Marvel: se qualcuno ha un’idea su come uscire da una situazione come questa, è lei.

-Fate saltare... il motore – suggerisce Carol.

-Ci ho già pensato, ma non funzionerà: anche facendo saltare il motore iperspaziale, abbiamo troppa inerzia per non farci catturare dal campo gravitazionale della Luna – spiega Corsaro.

-Posso farci... rallentare abbastanza... per atterrare – aggiunge Carol, cercando di alzarsi; ma anche se normalmente potrebbe lanciare in orbita un carro armato, adesso non può neanche stare in piedi.

-So che non vuoi sentirtelo dire, ma non sei nelle condizioni di fare l’eroina – le dice il marito.

-Posso pensarci io. Credi di poter distruggere il motore? – Miss Marvel chiede alla Dama Nera.

-Ne dubito: le mie lame di energia non possono ferire l’Ultimo Cavaliere, e sicuramente concentrerà tutte le proprie difese sul punto più debole. L’unica cosa che potrebbe farcela è la Lama d’Ebano.

-E’ anche l’unica cosa che può proteggere Carol da un altro attacco! – protesta il Cavaliere Nero.

Abigail Brand si intromette per mettere fine alla discussione, ordinando con tono perentorio:

-Va bene, adesso basta discutere: voi due fate saltare il motore, e la bionda cercherà di far rallentare la nave. Corsaro, Hepzibah, tornate alla sala comandi, nel caso l’Ultimo Cavaliere rilasci il controllo avremo bisogno di due ottimi piloti.

-Non sei il mio capo! Non lascerò mia moglie da sola in un momento del genere!

-Dane... me la caverò. Vai – dice Carol.

I due si guardano per qualche secondo. Poi il Cavaliere Nero annuisce, e dopo aver baciato la moglie sulla fronte esce di corsa dall’infermeria. Tutti gli altri fanno altrettanto, tranne Abigail Brand che recupera un anestetico dal banco dei medicinali.

-No, quello non è abbastanza forte, useremo questo – dice Genis-Vell, strappandole di mano l’anestetico e prendendone uno diverso.

-Genis!? Cosa ci fai ancora qui? – chiede Carol.

-Eseguo l’operazione. Con Sikorsky ferito, sono l’unico che può farlo.

-Ma non sei un medico!!!

-No, ma ho la Coscienza Cosmica. E’ meglio di niente.

-Non suona molto rassicurante...

-Allora se non hai bisogno di me, vado a controllare la statua di Thanos – dice Abigail Brand, cercando di defilarsi alla prima occasione.

-In realtà ho bisogno di un’assistente, Direttrice. Può cominciare a sterilizzare gli strumenti mentre io procedo con l’anestesia – le dice Genis, porgendole un bisturi.

 

Sala motori

Lo scienziato che è in Dane Whitman sarebbe normalmente affascinato dalla possibilità di studiare un motore iperspaziale. Adesso, tutto quello a cui può pensare è la sopravvivenza della sua famiglia.

E non sarà semplice come sperava: l’Ultimo Cavaliere deve aver capito il loro piano, perché il motore è protetto da un rovo di spade d’ombra.

-Pronta? – chiede il Cavaliere Nero.

-Pronta – risponde la Dama Nera, con una spada di energia in ogni mano.

-Non dirlo a tua madre, ma sono contento che tu possa combattere al mio fianco.

-Anch’io sono felice di avere questa occasione, papà.

-Allora dimostriamo a questo mostro di cosa è capace la nostra famiglia!

Al primo colpo della Lama d’Ebano, il rovo di spade si contorce come un animale ferito. Il groviglio di lame li circonda rapidamente: è come essere accerchiati da cento spadaccini. E’ un peccato che questo duello non abbia spettatori, perché padre e figlia si convincono di non aver mai duellato a fianco di uno spadaccino migliore.

L’Ultimo Cavaliere si concentra troppo su di loro e troppo poco sulla difesa del motore, ed inevitabilmente il Cavaliere Nero è abbastanza vicino da affondare la Lama d’Ebano nel ventre metallico del vascello alieno. L’energia rilasciata dalla violenta agonia del motore lo brucerebbe vivo, se non fosse assorbita dal corpo della Dama Nera. Un’azione che è al limite delle sue capacità, considerato che il Cavaliere Nero deve sorreggerla prima che caschi a terra.

-Ha funzionato? – chiede con un filo di voce.

-Sei stata grande. Miss Marvel, abbiamo distrutto il motore, sei pronta? – chiede Dane via radio.

 

All’esterno della nave

Miss Marvel è seduta sulla carrozzeria dell’astronave, che è stata ricoperta da un’armatura d’ombra. Alza lo sguardo: la Luna si sta facendo sempre più grande, così come la sua preoccupazione.

-Perché dobbiamo sempre ridurci all’ultimo minuto!? – si lamenta, posizionandosi di fronte alla prua dell’astronave e spingendo nella direzione opposta con tutta la forza che ha.

-Hhhnn!!! Di chi è stata la hhnnn brillante idea di fermare hnnnnn qualcosa di così pesante e hhnnnn così veloce!?

-Se non sbaglio sei stata tu. Poche storie: sei forte quanto mamma, puoi farcela – risponde la Dama Nera via radio.

-Forse non sono hhhnnnn così forte come hnnnnn pensavo!

-Non cercare di fermarla, rischieresti di spezzare la nave! Devia soltanto la traiettoria, possiamo tentare un atterraggio controllato! – le dice il Cavaliere Nero.

-Non è così semplice!!! Non so se posso...

-So che puoi farcela, ragazza. Mostra al mondo cosa vuol dire essere Miss Marvel!

-Vuol dire che il lavoro pesante tocca sempre a me – sospira Miss Marvel.

 

Infermeria

L’anestetico funziona solo fino ad un certo punto sul metabolismo potenziato di Capitan Marvel: può sentire il bisturi nelle mani di Genis, che cerca di tenere ferme le proprie mani il più possibile nonostante la nave continui a sussultare.

-Coraggio, Danvers. Sei la donna più forte che conosca, devi resistere solo ancora un po’ – cerca di rassicurarla Abigail Brand, passandole una mano sulla fronte per spostare i capelli. Carol non lo avrebbe mai detto, ma forse c’è un lato gentile sotto la sua scorza burbera.

Carol stringe i denti quando, per colpa dello spostamento brusco della nave, Genis quasi si lascia scappare il bisturi dalle mani: dalla sua espressione, è quasi più spaventato di lei.

La Coscienza Cosmica può guidarlo fino ad un certo punto. Ma sa quanto suo padre Mar-Vell teneva a questa donna e sa di non poterlo deludere.

Se non può più onorare il suo nome come Capitan Marvel, ora che ha perso le Nega-Bande e rinunciato al titolo, lo farà salvando Carol Danvers e la sua famiglia.

 

Sala comandi

Anche i pensieri di Christopher Summers alias Corsaro sono per Carol, anche se al momento ha qualcosa di più urgente di cui occuparsi: la Luna è ormai talmente grande da occupare tutta la visuale della sala comandi.

-Siamo ancora troppo veloci! – lo avvisa Hepzibah.

-Forza, ragazza – incita Corsaro, notando che la nave sta lentamente cambiando rotta: non abbastanza da evitare la Luna, ma sufficiente ad evitare uno schianto diretto.

-Abbiamo di nuovo il controllo della nave! – annuncia Hepzibah con sorpresa.

-Alziamoci il più possibile! Forse possiamo ancora evitare...

Tutta la nave sobbalza quando la carena dell’astronave (in assenza di un termine migliore) sfiora una delle montagne lunari a velocità straordinaria. Ed è solo l’inizio: c’è un’altra montagna proprio sulla sua traiettoria, senza alcuna possibilità di schivarla.

-Alla NASA mi odieranno per questo – commenta Corsaro, attivando le armi.

 

All’esterno della nave

Miss Marvel si copre gli occhi per riparare la vista dalla luce abbagliante dei cannoni della nave, per essere poi colpita alla schiena dalle macerie della montagna lunare ridotta in brandelli.

-Un po’ di preavviso non sarebbe stato male!!! – protesta.

-Allora sappi che oggi morirai – annuncia l’Ultimo Cavaliere: ora che possedere l’intera nave non gli è più di alcuna utilità, la sua forma si concentra sullo scafo della prima e lo deforma fino a creare un’armatura completamente indipendente dal resto dell’astronave.

-Tu non sai proprio quando arrenderti, eh?

L’astronave scende sempre più di quota, ma la sua velocità non è scesa di molto. La prima cosa a toccare il suolo lunare sono gli stivali di Miss Marvel, che spinge contro la prua con tutta la forza che ha: in assenza del motore, lei e l’attrito sono l’unica cosa che può rallentare la nave.

L’Ultimo Cavaliere è ancora collegato alla superficie esterna della nave, e nonostante le fortissime sollecitazioni riesce comunque a camminare, avvicinandosi inesorabilmente a Miss Marvel.

 

Infermeria

In qualsiasi altro momento, Carol sarebbe orgogliosa delle capacità super-umane del suo corpo. Ora che l’anestetico sta già esaurendo il proprio effetto, nel bel mezzo dell’intervento, mentre la nave sussulta come se fosse sulle montagne russe, Carol rimpiange seriamente di non aver vissuto una vita anche solo lontanamente normale.

Tutto ad un tratto, le scosse smettono e l’infermeria piomba nel silenzio. Fino al suono inconfondibile di un neonato che urla a squarciagola.

-Congratulazioni, Danvers, è una bambina – le rivela Abigail Brand; la sua mano si ricopre di fuoco blu, abilità dovuta ai suoi geni per metà alieni, e con due dita taglia il cordone ombelicale.

-Oh mio Dio, Genis, non ci posso credere, ce l’hai fatta – dice Carol, gli occhi pieni di lacrime.

-E’ un po’ presto per le congratulazioni – risponde Genis, rimettendosi al lavoro per estrarre anche l’altra neonata dall’utero.

Prima di assisterlo Abigail Brand porge la prima figlia a Carol, che la stringe a sé mentre piange.

-Sshh, shh, andrà tutto bene. Tra poco potrai vedere tua sorella.

 

Sulla superficie della Luna

C’è una vistosa ferita sulla superficie dell’unico satellite naturale della Terra: la nave dei Predoni Stellari ha percorso diversi chilometri prima di fermarsi. Se solo avesse proceduto per qualche altro metro sarebbe precipitata rovinosamente in un cratere.

Miss Marvel lascia andare la prua, che ha tenuto con così tanta forza da aver lasciato le proprie impronte sul metallo alieno. Ha dato tutto quello che aveva per impedire il disastro, ed ora non si sente più un briciolo di energia nei muscoli.

Crolla a terra esausta, ammirando la meravigliosa immagine della Terra che illumina il cielo.

-Quale stupenda ironia – dice l’Ultimo Cavaliere, distaccandosi definitivamente dall’astronave ed avvicinandosi a Miss Marvel brandendo la propria spada d’ombra.

-Che il momento della tua nascita coincida con quello della tua morte! – aggiunge, preparandosi a sferrare un colpo fatale contro l’avversaria a terra.

-Stai lontano da mia sorella!!! – grida la Dama Nera, saltando addosso all’Ultimo Cavaliere ed infilzandolo con due lame di pura energia.

Anche con le spade ancora conficcate nella schiena, l’Ultimo Cavaliere non si ferma. Afferra la Dama Nera per un braccio e la solleva come se non pesasse niente, preparandosi a tagliarla a metà con la spada che stringe nell’altra mano.

-Dopo tutto questo tempo ancora non hai capito che non posso essere fermato?

-E tu non hai ancora capito cos’è un diversivo?

-Diversivo? – ripete l’Ultimo Cavaliere, guardando verso l’alto.

Il Cavaliere Nero è di fronte alla Terra, con un salto aiutato dalla bassa gravità lunare, e sta scendendo verso di lui con la Lama d’Ebano. L’Ultimo Cavaliere solleva la propria spada per parare il colpo, ma ha dimenticato cosa rende l’arma del Cavaliere Nero una leggenda: niente può fermarla. Nemmeno un essere mistico che esiste unicamente per distruggere la sua stirpe.

La Lama d’Ebano taglia la sua spada come se non ci fosse, ed il Cavaliere Nero atterra dopo aver tagliato completamente a metà il corpo dell’Ultimo Cavaliere.

La sua armatura esplode, spedendo questa entità malvagia in un’altra epoca. La Dama Nera atterra in piedi, aiutando la sorella a rialzarsi.

-Quella mossa è stata una gran figata!!! – si congratula a modo suo Miss Marvel.

-Anche tu non te la sei cavata male – risponde molto più pacatamente la Dama Nera.

-Aspetta, da quando tu e papà riuscite a respirare nello spazio!?

-Forse non ti sei accorta di dove siamo atterrati – le fa notare il Cavaliere Nero, indicando il cratere che inizia proprio a pochi passi dalla loro posizione.

Non è un qualsiasi cratere lunare. Contiene i resti di un’antichissima civiltà interstellare, tra cui anche tecnologia che mantiene un’atmosfera stabile.

-La Zona Blu della Luna! Che probabilità c’erano che atterrassimo proprio qui!?

-Per esperienza personale, particolarmente alte – le risponde il padre.

-Whitman – chiama via radio la voce di Abigail Brand.

-Che c’è? – rispondono all’unisono il Cavaliere Nero, Miss Marvel e la Dama Nera.

-Qui c’è qualcuno che non vede l’ora di incontrarti.

 

Infermeria

Corsaro osserva l’immagine idilliaca di Dane Whitman che si stringe alla moglie ed alle due figlie appena nate, e la sua mente ritorna a quando la sua vita era molto più semplice di quella di un pirata spaziale. A riportarlo alla realtà sono le parole di Abigail Brand:

-So a cosa stai pensando: lo S.W.O.R.D. rimborserà i danni alla nave, in qualche modo.

-Sì... certo. Era proprio quello a cui stavo pensando. Cos’è successo? – chiede Corsaro, indicando la mano destra della Direttrice Brand: è appena stata ingessata.

-Ho avuto la pessima idea di lasciare che Carol mi stringesse la mano durante la seconda nascita.

-“Carol”?

-Volevo dire Danvers.

-Ammettilo, Brand, ti sei affezionata un po’ anche tu alla nostra Carol.

-Grazie alla “nostra Carol”, il corpo pietrificato di Thanos è ancora nella stiva. Non solo dovremo trasferirlo nella base lunare S.W.O.R.D., ma anche pensare ad un altro modo per liberarcene. E questa volta sarà molto più difficile farlo in segreto; potremmo impiegare mesi, se non anni prima di liberarci di quella maledetta statua. In altre parole, la missione è completamente fallita.-

Abigail si interrompe per qualche istante, fissando la nuova famiglia. Il suo sguardo è imperscrutabile, protetto dagli onnipresenti occhiali verdi, ma accenna un sorriso.

-E ne è valsa completamente la pena. Questo non lo metterò nel verbale, ovviamente.

-Ovviamente – annuisce Corsaro. La testardaggine della Brand gli ricorda il primo figlio.

 

Carol Danvers ha vissuto una vita incredibile. Ha combattuto al fianco dei più grandi eroi della Terra e di altri mondi, ha visto altre galassie ed altre dimensioni, ha viaggiato nel tempo e nuotato sulla superficie del Sole, ma ora nessuno di quei momenti le sembra importante come questo.

-Non ci ho mai creduto, sai? – dice al marito.

-A cosa?

-A tutte quelle che dicono che il momento più bello della loro vita è stata la nascita dei figli; ho sempre pensato, che razza di vita devi aver fatto perché il momento più bello sia una cosa così banale?

-Non definirei “banale” partorire sulla Luna mentre tuo marito e le tue figlie provenienti dal futuro stanno combattendo un...

-Dane?

-Carol?

-Non rovinare il momento.

Dane Whitman e Carol Danvers si baciano, ed almeno per oggi non è importante che siano anche il Cavaliere Nero e Capitan Marvel.

 

CONTINUA!

 

 

Nel prossimo numero: Capitano, madre, santa, spia